domenica 14 giugno 2015

METRO C E DEMOLIZIONE VIA ALESSANDRINA, OVVERO, MOBILITA’ SOSTENIBILE NEL CENTRO STORICO O... NO?...

METRO C E DEMOLIZIONE VIA ALESSANDRINA, OVVERO, MOBILITA’ SOSTENIBILE NEL CENTRO STORICO O... NO?...

IL CRONOPROGRAMMA E’ PERFETTO, DISPOSTO NEI MINIMI PARTICOLARI, IN FUNZIONE DELLA METRO C CON LA DEMOLIZIONE DELLA VIA ALESSANDRINA!!!

Circa due mesi fa notai che sulla Via Alessandrina, dal lato di Piazza Venezia, stavano rimuovendo i sampietrini. Hai, pensai, ci siamo! Non mi sbagliavo. Era il primo segno del “work in progress” verso Piazza Venezia della Metro C, che veleggiava “in mente dei”, ma non solo, appunto, verso Piazza Venezia, anche se la Stazione Venezia è stata cancellata dall’Atto Attuativo del 9 settembre 2013 da ROMA METROPOLITANE SRL!

http://www.romametropolitane.it/stampa/PDF%20Comunicati%20stampa/Atto%20attuativo%209Settembre2013.pdf

Oggi prendo atto, come mostrano le foto, che i lavori proseguono con i rilievi geognostici!... SCAVO ARCHEOLOGICO, per carità, solo a mani nude, spatola e pennello in vicinanza dei reperti archeologici, rinvenuti… E, allora, cosa sarà mai quel “grosso carotatore” sulla Via Alessandrina, proprio sotto il cartello, che ne indica il nome?

Il MiBACT e ROMA CAPITALE, come dire il Ministro Franceschini e il Sindaco Marino, solo con il benestare della Commissione Paritetica vogliono DEMOLIRE LA VIA ALESSANDRINA, in zona protetta da Vincolo, come è chiaramente scritto nella Relazione, senza aver potuto a tutt’oggi eliminare I TRE VINCOLI ARCHEOLOGICI EAMBIENTALI, che vietano lo “ius aedificandi”!

Ricordo anche l’articolo del giornalista Paolo Berdini su: Il Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/05/fori-imperiali-cera-volta-progetto-demolire-via/1315161/

…”4.2.1.2. Via Alessandrina, Via Bonella, Via Baccina e altri collegamenti trasversali La via Alessandrina, recentemente riaperta al pubblico, costituisce la sola testimonianza superstite dell’esteso quartiere che, a partire dal XVI secolo, si formò nell’area dei Fori Imperiali, e fu poi completamente distrutto negli anni Trenta per l’apertura di Via dell’Impero, ora Via dei Fori Imperiali. Al momento essa rappresenta una sorta di viadotto, posto tra vuoti (essendo stati eliminati gli edifici che la costeggiavano) oltre che un ostacolo alla comprensione dell’area dei Fori Imperiali. Peraltro, essa determina due modi diversi di vedere gli scavi: la parte risistemata da Gismondi e la parte residua che ha conosciuto circa vent’anni fa solo alcune delle opere strettamente necessarie per la messa in sicurezza delle scarpate, caratterizzate da una scarsa qualità rispetto all’intero complesso dei Fori imperiali. La rimozione di un tratto della via Alessandrina, cogliendo l’opportunità degli scavi previsti con fondi del Governo dell’Azerbaigian (da integrare con altri fondi se non sufficienti), permetterà la riunificazione di un ampio settore del Foro di 1 A tale proposito il prof. A. La Regina esprime il proprio dissenso ritenendo che la conservazione del ‘segno’ della strada moderna risponda a forme di malinteso storicismo. Il prof. La Regina ritiene, altresì, che l’enunciato, pienamente condivisibile, di non considerare l’area monumentale archeologica un comparto separato dal resto della città appaia in contraddizione con l’ipotesi di conservare un asse di scorrimento veloce attraverso i Fori imperiali ad un livello diverso da quello di età antica e medievale. Il proposito di restituire funzionalità urbana agli spazi monumentali comporterebbe invece la creazione di percorsi carrabili, anche se meno lineari e meno livellati, alle quote antiche. Questo sarebbe certamente possibile anche al fine di consentire il transito di mezzi pubblici nella misura ridotta già proposta per la via dei Fori imperiali, con sistemazioni più accorte ma non sostanzialmente diverse da quelle esistenti nelle aree del Colosseo, dell’Arco di Costantino e di altri monumenti. Ritiene, infine, ancora valida la proposta architettonica, secondo il suo parere, più interessante formulata nella seconda metà del Novecento per la zona monumentale antica di Roma, e forse per tutta la città: il progetto Benevolo-Scoppola (1988) per il ripristino di un volume funzionale nel vuoto creato con lo sbancamento della Velia al fine di restituire continuità tra la Villa Rivaldi e la Basilica di Massenzio. 17 Traiano. Per tali motivi, la Commissione, accogliendo quanto già proposto nelle Linee Guida 2008, ritiene opportuna la rimozione della via, ma, al tempo stesso, sottolinea la necessità di predisporre un progetto organico, non limitato solo all’eliminazione di un tratto, con la realizzazione di una passerella, ma dell’intero tracciato. Infatti, una volta ricostituiti nella loro integrità gli spazi dei Fori, sarà possibile consentire la continuità fra Mercati Traianei, Foro di Traiano, Foro di Augusto, Foro di Nerva e sfruttare i collegamenti con il quartiere Monti, rispristinando il percorso dell’Argileto dal Foro di Nerva.”.

Relazione finale: Commissione paritetica MiBACT-Roma Capitale per l’elaborazione di uno studio per un Piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’Area Archeologica Centrale di Roma

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1842016686.html