mercoledì 22 aprile 2015

METRO C/Tratta T3 - Analisi dei danni al Patrimonio Culturale, Archeologico e Ambientale.

Art. 9 dei Principi Fondamentali della Costituzione, Leggi di tutela dei Beni Culturali e Vincoli.
La foto (Collina della Velia, Clivio di Acilio, già sito del Belvedere Cederna e del Giardino-Ninfeo di Villa Rivaldi) mostra quello che resta del Belvedere Cederna e del Clivio di Acilio, caduti sotto i colpi delle ruspe dopo l’abbattimento nel Giardino-Ninfeo di Villa Rivaldi di 60 tra alberi e arbusti: pini, palme, cedri, querce, ailanti, smantellamento, iniziato nel mese di ottobre tra le giuste proteste delle forze politiche e delle Associazioni, culturali e di cittadini e culminato nei giorni scorsi con il quasi totale “taglio” del Clivio di Acilio. Il Belvedere Cederna, il Clivio di Acilio e Villa Rivaldi, sono Beni Culturali e Storici, tutelati dal Codice dei Beni Culturali, la l. n. 42/04, dall’art. 9 dei Principi Fondamentali della Costituzione della Repubblica della Repubblica Italiana, perché testimonianza storica e artistica della Nazione, che sono sottoposti tutela dell’art. 9 dei Principi Fondamentali della Costituzione e ai Vincoli del 1949, del 20 dicembre 1991, del 22 giugno 2001 e del 2007. Lo ”smantellamento” non risulta essere passato per alcun Provvedimento Parlamentare e per la Conferenza dei Servizi per la comunicazione alla cittadinanza con uno strapotere manifesto, “contra legem”! La carta dei giardini storici di Firenze definì “il giardino cinquecentesco di Villa Rivaldi un museo vivente".
Era un museo vivente, perché oggi non c’è più!
La Petizione Popolare N° 232/13 è stata presentata alla Camera dei Deputati e si riporta il Resoconto Stenografico dell'Annunzio petizioni della seduta del 07.08.2013:"PAOLA GIANNONE, da Roma, chiede l'immediata interruzione dei lavori della Linea C della metropolitana di Roma, al fine di evitare possibili danni ai Fori Romani e al Colosseo", assegnata alla IX Commissione Permanente (Trasporti) e la Petizione Popolare N° 312/13 è stata presentata al Senato della Repubblica Italiana e si riporta il Resoconto stenografico dell'Annunzio petizioni della seduta del 16/07/2013: "la signora Paola Giannone di Milano, chiede misure per la tutela e salvaguardia del Foro Romano, con specifico riferimento alla costruzione della linea C della metropolitana", assegnata alla VII Commissione Permanente (Istruzione Pubblica, Beni Cul- turali, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport). La sottoscritta, poi, inviò la "Unesco Petition to World Heritage Committee UNESCO, "The Role of CULTURE AND PROTECTION OF ARCHEOLOGICAL SITE "ROMAN FORUM", "WORLD HERITAGE SITE IN ROME", al Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, che riscontrò all'invio con la nota N. 109194 del 14.08.2014, allegata, e ha ricevuto nel mese di aprile 2014, la Comunicazione N. 307749 , datata 30 marzo 2014, allegata, dell'allora Presidente della Commissione per le petizioni, On. Erminia Mazzoni: "la Commissione per le Petizioni del Parlamento europeo ha esaminato la Sua Petizione e ha ritenuto le questioni da Lei sollevate ricevibili, a norma del Regoamento del Parlamento europeo, in quanto si tratta di una materia che rientra nell'ambito delle attività dell'Unione europea". "La Commissione ha, quindi, avviato l'esame della Petizione e ha deciso di chiedere alla Commissione europea di svolgere un'indagine preliminare sui vari aspetti del problema. La Commissione per le Petizioni proseguirà l'esame non appena le saranno pervenute le informazioni necessarie.". "Commissione per le petizioni La Presidente.".
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:C2014/013E/01
Per i suesposti motivi la sottoscritta prof.ssa Giannone Paola, a titolo personale a in nome e per conto dei firmatari delle petizioni su:www.change.org, chiede alle Ill.me S.S.L.L. di disporre tutti gli accertamenti che la legge dispone, come la V.I.A. e le Carte del Rischio, quando si debba costruire un’infrastruttura metropolitana, nel rispetto dell’ambiente costruito, esso stesso Bene Culturale, protetto, e dei Beni Culturali, in questo caso Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, e fermare la Metropolitana di Roma, Linea C a Lodi o al massimo a San Giovanni, a seguito della distruzione delle Colonne del Tempio di Venere e Roma della Basilica di Massenzio, dello smantellamento della Collina della Velia, del Clivio di Acilio, del Giardino-Ninfeo di Villa Rivaldi e per i possibili, gravi rischi di natura ambientale, come risultanti da numerosissimi studi di settore, anche a salvaguardia dei costi fuori controllo.
Prof.ssa Paola Giannone
Iscritta al n. 8125 dell’ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia
I Sostenitori firmatari su: www.change.org


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lunedì 20 aprile 2015

METRO C/Tratta T3 - Analisi V.I.A. e Carte del Rischio

V.I.A e Carta del Rischio.
La V.I.A., Valutazione di impatto Ambientale, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs 152/2006, scaduta, impedisce l’esecuzione dei lavori della Metro C nella Tratta T3, a seguito della Variante del pozzo di Via Sannio, per il “RISCHIO ARCHEOLOGICO SAN GIOVANNI-COLOSSEO. In merito al rischio archeologico e ai probabili impatti sui monumenti, il progetto, già oggi, ha determinato lo smantellamento della rampa vincolata del Clivio Acilio ed è previsto il polo logistico per i lavori nel Giardino-Ninfeo di Palazzo Rivaldi, vincolato dal 1949, e che sarà sottoposto a una forte compromissione per la messa in sicurezza delle paratie e dei numerosissimi tiranti di sostegno che andranno ad interessare il sottosuolo del Clivio oltre a quello del
Villino Rivaldi e del fabbricato su Via del Colosseo.
Anche Santo Stefano Rotondo e S. Maria della Navicella potrebbero essere a rischio visto che al Celio verrà intercettata l’esistente falda idrica con un pozzo (Pozzo 3.2) profondo oltre 60 m e largo circa 35 m.” (Italia Nostra Roma, Lettera al Sindaco Marino del 23 ottobre 2013.).
A seguito del rilascio del Parere endoprocedimentale Prot. N. 28812/09 del … la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ora Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, aveva richiesto a ROMA METROPOLITANE S.r.l. ulteriori prescrizioni, che interessano la Tratta T3, disattese totalmente, visti i danni prodotti al Patrimonio Archeologico dei Fori Romani e di Via dei Fori Imperiali con l’abbattimento, ad oggi quasi totale, della collina della Velia sulla quale poggiava il Clivio di Acilio.
Nell’Appello contro i possibili dissesti dell’Anfiteatro Flavio a causa della Metro C. richiesta di accertamenti e azioni urgentissime”, inviato in data 14 agosto 2014 al Parlamento Europeo, la sottoscritta aveva evidenziato, riferendosi ai citati studi di settore, la necessità degli accertamenti idrologici, geologici e geomorfologici e geotecnici e sismici, che documentassero l’assenza o meno di rischi di dissesto per il Colosseo e i Monumenti dell’Area Archeologica Centrale, a causa dei lavori della Metro C nella Tratta T3.
In data 01.04.2014 otto Senatori del MoVimento 5 Stelle, SERRA, AIROLA, LUCIDI, LEZZI, MANGILI, DE PIETRO, PUGLIA, BLUNDO hanno fatto proprio l'Appello, presentando l'Interrogazione orale con carattere d'urgenza ai sensi dell'art. 151 del Regolamento al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo,On. Dario Franceschini, manifestando i timori per i pericoli a cui è sottoposto l'Anfiteatro Flavio e chiedendo " il blocco dei lavori della Metro C all'interno del Parco Archeologico più bello del mondo, e chiedendo, a Loro volta, agli autorevoli Organi di Governo "quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di tutelare uno dei massimi tesori del Patrimonio storico, artistico e architettonico italiano e dell'Umanità, garantendo l'opportuna vigilanza affinchè si tenga conto di tutti i possibili rischi nella realizzazione dei progetti che riguardano il monumento e le Zone limitrofe".
(3-00852).
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00757624&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_ioccduasda151dr&parse=no&stampa=si&toc=no

Le riflessioni della sottoscritta, a seguito dell’esame di numerosi studi di settore, avevano portato alla conclusione per la Tratta T3 della presenza di:
• Rischio sismico di livello 3 per l’area archeologica Palatino-Fori-Colosseo. Come si può vedere dalla Fig. 2. Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (micro-zonazione sismica di livello 1) del Colle Palatino e delle aree limitrofe. Prodotto realizzato nell’ambito del Progetto UrbiSIT (CNR-IGAG per il Dipartimento della Protezione Civile)
http://www.researchgate.net/publication/236972506_La_microzonazione_sismica_dellarea_archeologica_Palatino-Fori-Colosseo
• Rischio legato alla natura dei terreni di fondazione.
La distribuzione selettiva dei danni quale oggi appare lungo la Struttura del Colosseo sia stata determinata principalmente da fattori naturali, legati alla eterogeneita` dei terreni geologici su cui il monumento è stato edificato;
• Rischio cavità ipogee.
L'area intorno alla Domus Aurea e al Colosseo, nella Tratta T3 è interessata da numerose cavità ipogee: un passaggio collegava il Colosseo al Ludus Magnus e uno sul lato opposto raggiungeva il Summum Chorangium (oggi, Tempio di Venere e Roma), ma non risulta comunicato l'eventuale rischio di crollo o meno, a causa dei lavori della Metro C sia intorno alla Domus Aurea, sia sotto il Colosseo e nelle sue immediate vicinanze;
• Rischio vibrazioni e rumore.
I valori rilevati di soglia, che già hanno creato danni agli edifici e anche al Colosseo, moltiplicati per due quali conseguenze potrebbero avere per il Colosseo e per i Monumenti del Foro Romano?
• Rischio idrogeologico e la falda freatica.
Dall''indagine effettuata con N° 4 campioni si constata che per l'Unità
delle Alluvioni recenti, posta a confronto con la pressione verticale effettiva,
esercitata dal terreno (valutato considerando la falda a - 8 m dal p.c. e il peso
naturale dei riporti recenti alla medesima profondità, si rileva un grado di
pre-consolidazione, del quale non si hanno elementi circa le cause, ma esso
è compatibile con gli incrementi di pressione verticale indotti dal sovraccarico
della struttura del Colosseo.
Diverso il caso delle argille ascritte all'Unità di Monte Vaticano, che risultano
fortemente consolidate.".
• Cedimento fondazioni.
Pericoli connessi a situazioni statiche. Per la classe C3, tipica della parte
meridionale del terreno di fondazione del Colosseo, le caratteristiche
geotecniche dei terreni sono: “Scadenti”.
• Rischio geotecnico.
1 ) – rischi di origine antropica, come nella costruzione di opere infrastrutturali e, quindi, anche nel caso della Metro C di Roma;
2) – rischi di origine naturale;
• La falda freatica e il rischio idrogeologico.
Come non temere che le variazioni del livello di falda, possibili, possano avere ripercussioni sulla stabilità del Colosseo?".
Non e' una novità che sotto il Colosseo vi sia la falda freatica e non e' solo a - 22 m
dal p.c.! I livelli, che variano, possono essere anche molto più superficiali, (- 8 dal p.c.), come si constata nell’affioramento dell’Euripus, il terzo fiume più grande di Roma, nelle fondamenta del palazzo della Cancelleria fino a - 7m dal p.c. (piano di campagna)!
L’Euripus è stato scoperto nel 2009, proprio durante le indagini archeologiche per la costruzione della linea C della metropolitana. Nell'antichità il torrente scorreva alla luce del sole nell'attuale zona dell' Appia Nuova e, passando per San Giovanni e la valle del Colosseo, andava a sfociare nel Tevere. Con la nascita delle Mura Aureliane, il corso d' acqua, che si alimenta con la falda e si divide in mille rivoli, venne interrato e nascosto sotto le costruzioni successive.
Come noto, le gallerie di linea passerebbero interamente nella falda.
L'unico vero problema del progetto della Metro C e' costituito dall'enorme "scatolone in cemento armato" della Stazione Colosseo. Quello sì che avrà delle dimensioni tali da interferire con la falda! Tra l'altro le paratie di cui sarà costituito verranno infisse nel suolo sino ad attestarsi ben dentro le argille plioceniche, terreno profondo che da' ottime garanzia di resistenza, ma che e' molto impermeabile.
Pertanto, l’enorme corpo stazione non darà scampo alla falda, la cui acqua dovrà necessariamente trovare altre strade per defluire.
La sottoscritta prof.ssa Giannone Paola ha presentato alla Struttura di Missione per il Contrasto al Dissesto Idrogeologico e Geotecnico, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, presieduto dall’Ing. Massimo Sessa e dal Dott. Gian Vito Graziano e ha ricevuto il riscontro da parte del Dott. Gian Vito Graziano, Presidente dell’Istituto Nazionale Geologi e Presidente della Struttura di Missione la risposta, che trascrive: “Gentilissima Professoressa, ho esaminato con particolare attenzione la Sua nota, ma la mia posizione di Consulente esterno non mi dà alcun potere decisionale ed ho quindi posto all’attenzione del Coordinatore della Struttura di Missione la richiesta stessa.
Cordiali saluti.
Gian Vito Graziano”.


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domenica 19 aprile 2015

METRO C/Tratta T3 - Analisi Costi/Benefici.

Metro C di Roma, Tratta T3. Analisi dei costi e benefici, dell’impatto ambientale e dei danni al Patri-monio storico e artistico della Nazione. Richiesta di fermare la Linea C a San Giovanni e della rimessa in pristino dei danni, prodotti dai lavori a Via dei Fori Imperiali e ai Monumenti dei Fori Romani, protetti dai Vincoli.
La LEGGE 11 novembre 2014, n. 164 ha convertito in legge, con modifica-zioni il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, Art. 3: “Ulteriori disposizioni urgenti per lo sblocco di opere indifferibili urgenti e cantierabili per il rilancio dell’economia”, comma 2. Con uno o piu' decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, quanto alle opere di cui alle lettere a) e b), nonche' entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, quanto alle opere di cui alla lettera c), sono finanziati, a valere sulle risorse di cui ai commi 1 e 1-bis: lettera a) i seguenti interventi ai sensi degli art. 18 e 25 del decreto-legge N. 69 del 2013, cantierabili entro il 31 dicembre 2014: ...Tratta Colosseo-Piazza Venezia della linea C di Roma. Il dl Milleororoghe ha disposto una proroga per il rifinanziamento con l’aper-tura dei cantieri al 28 febbraio 2015. AL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2015” si legge: ...”A Roma, la linea C rappresenta l’infrastruttura di trasporto pubblico di interconnessione tra la zona est della città (Casilina), il centro storico, e la zona Nord-ovest (Cassia). Attualmente è in esercizio la tratta tra il comune di Montecompatri e Centocelle. Il prossimo prolungamento fino alla stazione di San Giovanni e il completamento della prima parte della linea fino a Fori Imperiali renderanno possibile l’interconnessione a maglia delle tre reti metropolitane romane nelle stazioni di San Giovanni e Colosseo. L’estensione totale della linea da Montecompa- tri a Fori Imperiale è di circa 24,5 km. Nella configurazione finale con sviluppo fino alla Cassia è prevista una domanda di trasporto 20.000 /passeggeri/direzione nell’ora di punta. A pag. 45 si legge: “D.L. 133/2014: sono stati pubblicati 64 bandi per 184,44 M€, pari al 61% del finanziamento assentito.” A pag. 45 si legge: ...“la Legge n. 190/14 (Legge di stabilità 2015) prevede che entro il 30 aprile 2015 il CIPE, con propria delibera, dispone una ripartizione della dotazione finanziaria del FSC iscritta in bilancio tra le diverse aree tema-tiche nazionali (precedentemente individuate entro il 31 marzo 2015). Entro la medesima data, con DPCM, su proposta dell’Autorità politica per la coesione, è istituita una Cabina di regia composta da rappresentanti delle amministra- zioni interessate e delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, incaricata di definire specifici piani operativi per ciascuna area tematica nazio-nale, con l'indicazione dei risultati attesi e delle azioni e dei singoli interventi necessari al loro conseguimento, con relativa stima finanziaria, dei soggetti attuatori a livello nazionale e regionale e dei tempi di attuazione.”... Nella Tabella: OPERE PRIORITARIE INFRASTRUTTURE STRATEGICHE si legge: “Roma metropolitana, linea C – Costo 2.665 – Disponibilità 2.315 – Fabbisogno triennio: 280 – Stato: In realizzazione/esercizio – Data: 31/12/2021 - % avanzamento: 40,41- RILEVANZA STRATEGICA: Sblocca Italia. Il dl n. 133/14 è datato 11 settembre 2014 e la l. n. 164/14 è datata 11 novembre 2014, solo 2 giorni dopo l’apertura della Tratta Montecompatri-Parco di Centocelle, quando ancora non si avevano i dati certi della frequentazione dei passeggeri sulla Linea C in quella Tratta. La foto documenta la frequentazione del pubblico nella Stazione “Giardinetti” della Linea C in data 1 marzo 2015, alle ore 16,41: PASSEGGERI N. 1, la sottoscritta. La normativa UNI prevede che ci sia la convenienza a costruire una infrastruttura metropolitana quando c'è una stima prevedibile di flusso dei passeggeri di 24.000 utenti l'ora/senso di marcia, che fa in totale sulla Tratta 48.000 utenti l'ora. Il DEF 2015, in bozza, prevede una frequentazione di 20.000/passeggeri/direzione nell’ora di punta, inferiore alla normativa UNI, ma non corrispondente alla frequentazione dei passeggeri, registrata in data 1 marzo 2015, neanche lontanamente. Il costo calcolato ad oggi della metro C è di euro 3.800 mln e solo la Tratta dal Colosseo a Via dei Fori Imperiali si stima che costi euro 1.000 mln. Il costo/km della Metro C è di euro 850 mln, a carico per il 70% del Governo, per il 18% della Regione Lazio e per il 18% del Comune di Roma, per il 18% della Regione Lazio. Al link, che segue è possibile leggere i dati dei costi e i tempi di realizzazione, stimati, ma non aggiornati, della Camera dei Deputati:
http://silos.infrastrutturestrategiche.it/admin/scheda.aspx… Il costo della Linea C di Roma è stratosferico anche per la scelta (sbagliata!) della tecnologia “pesante” al posto di quella “leggera”ad esempio, adottata per la metropolitana di Torino il cui costo è stato: euro 442 mln. La metropolitana di Londra è costata: euro 740.5 mln e quella di Marsiglia: euro 175,4. La sproporzione tra i costi solo della costruzione della Linea C con le altre metropolitane è evidente! Al costo della costruzione dell’infrastruttura si deve aggiungere il costo di esercizio della metropolitana, ma se il traffico passeggeri è inferiore alle stime o è, pressoché, totalmente assente, come si è verificato dall’apertura della Metro C da Montecompatri a Parco di Centocelle il ricavo da traffico non copre né il costo dell’infrastruttura né quello dell’esercizio, che finisce a totale carico dell’erario. La stima di crescita del numero dei passeggeri rispetto ai primi mesi dell’esercizio deve essere tale che i ricavi superino i costi di gestione e del costo della costruzione. Le analisi dei flussi, che oggi sono fatte con rigore scientifico, devono, però, essere calate sul territorio e adattate alle esigenze del bacino di utenza, che è fin troppo evidente, che nel caso della Metro C non è interessato ad andare da Montecompatri a Parco di Centocelle oggi, né, appena messa in esercizio la Tratta da Parco di Centocelle a Lodi o a San Giovanni. I potenziali passeggeri, in- fatti, sarebbero al massimo interessati ad arrivare a Termini: lo stato sociale del bacino di utenza è di persone poverissime, considerato che altre categorie sociali sono presenti in modo infinitesimale e, pertanto, non fanno testo, che mai e, poi mai, avrebbero la necessità in gran numero di andare da Montecompatri a San Giovanni o a Piazza Venezia e, tanto meno, arrivare fino alla Cassia. I costi, quindi, sarebbero sostenuti da tutti i cittadini, ma quale sarebbe il vantaggio per una mobilità sostenibile e il miglioramento della qualità dell’aria, non sostituendo la Metro C nessun altro mezzo di locomozione, privato o TPL? Si stima che la diminuzione del traffico privato su strada sia dell’1% circa, come avviene in altre città: Torino, Tolosa, etc. e, allora, qual è il vantaggio di costruire una infrastruttura su un tracciato, sul quale i cittadini non ne trarrebbero alcun beneficio?