domenica 16 agosto 2015

"Metro C, quel dubbio amletico dello stop a San Giovanni" di Maurizio Ceccaioni.

Al seguente link potete leggere l'articolo: "Metro C, quel dubbio amletico dello stop a San Giovanni del giornalista Maurizio Ceccaioni.

http://www.di-roma.com/index.php/2011-07-25-15-57-21/1133-metro-c-quel-dubbio-dello-stop-a-san-giovanni

Questo è il mio commento. L'articolo scritto dal giornalista Maurizio Ceccaioni è bellissimo e pone una domanda intrigante al neo Assessore alla Mobilità, Senatore Stefano Esposito: "Fermarsi o non fermarsi a San Giovanni?". La risposta arriva, inequivoca, dopo aver preso in considerazione numerosi argomenti, che costituiscono vere e proprie criticità, oggetto anche della Delibera n. 51/2015 del Dott. Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, inviata anche alla Corte dei Conti, per gli evidenti rilievi contabili, riscontrati nell'esecuzione dei lavori della Metro C, e che proprio nei primi due punti della Delibera individua "...nell'operato della Stazione Appaltante la non coerenza con i principi di trasparenza e di efficienza in un progetto, messo a gara con indagini preventive carenti, senza tener in debito conto i Pareri espressi dalla Soprintendenza, essendo state rimesse al Contraente Generale le attività di progettazione delle indagini archeologiche e la loro esecuzione contestuale all'esecuzione delle opere (stazioni, pozzi)...", che, di fatto, hanno determinato il mancato rispetto dell'art. 9 dei Principi Fondamentali della Costituzione, delle leggi di tutela dei Beni Culturali e dei Decreti di Vincolo con danni di incalcolabile valore ai Monumenti dell'Area Archeologica Centrale, Patrimonio Mondiale dell'Umanità, che dovranno essere risarciti e con possibili ulteriori danni anche ambientali, se i lavori dovessero proseguire oltre San Giovanni, ma dei quali è bene fermare il prosieguo con questo progetto.

Le "progettazioni approssimative" si riferiscono alla Legge Obiettivo, la l. 443/01, che non ha nel suo DNA il recepimento delle Direttive Europee in materia di appalti e concessioni, perchè è proprio allungando i tempi che si aumentano i costi delle opere e qui è saltato il rapporto costi/benefici e il debito pubblico è salito alle stelle. I costi sono aumentati del triplo rispetto al progetto iniziale, che ha proseguito il suo cammino, incontrastato dalle diverse Giunte, che si sono susseguite e che ha portato all'attuale flop il Bilancio Comunale. La scelta della tecnica della "metro pesante" al posto di quella "leggera", il non aver correttamente valutato che la Metro C non potrà mai avere 48.000 passeggeri/ora sulla Tratta, e, giammai, nella Tratta T3, non avrebbero mai dovuto avere seguito con la costruzione dell'opera infrastrutturale, secondo la vigente normativa.

A questo punto, anche nell'imminenza dell'apertura dell'Anno Santo, solo una "revisione del progetto", che fermi la Linea C a San Giovanni, può essere risolutiva di un nodo troppo intricato da sciogliere senza creare ulteriori danni anche economici, di rilevante entità, per i cittadini e Maurizio Ceccaioni riferisce che è stata proposta all'Assessore Esposito una "exit strategy", che sarebbe risolutiva dei problemi, che attanagliano la Stazione San Giovanni. Il Presidente di ROMA METROPOLITANE SRL, Dott. Paolo Omodeo Salè, ha dichiarato, infatti, che "sarebbero necessari pesanti lavori di adeguamento della Metro A nella vecchia Stazione San Giovanni" per il nodo di scambio con la Metro C, derivati, prima di tutto, dal Comunicato del 13 febbraio 2014, che li condiziona ad un Decreto Ministeriale con nuove regole tecniche di prevenzione incendi nelle metropolitane, che al momento ancora non ha visto la luce, per garantire l'esercizio "in sicurezza", quindi, "conditio sine qua non" fino alla nuova normativa dei VV. F..

La vera novità, riportata nell'articolo, è quella che si propone all'Assessore Esposito di chiedere un parere tecnico anche ai VV.F. sulla proposta di un interscambio tra la Metro C e l'anello ferroviario urbano per ridurre i flussi in arrivo a San Giovanni e permettere alla Linea A di non collassare e quella di trovare un accordo Comune /Rfi per la chiusura dell'anello ferroviario di Roma tra Vigna Clara e Nomentano per costruire subito almeno il collegamento tra la Stazione Tuscolana o Tiburtina della Linea A con la Stazione Pigneto della Linea C, tenendo conto che mentre per il non "necessario adeguamento" (ma facciamolo, comunque, verificare ai VV.F) della Metro A i soldi non ci sono, per l'interscambio tra la Metro C e l'Anello Ferroviario Urbano i soldi ci sono, essendo stato già finanziato (si vedano i link).

Si deve anche rafforzare la Roma-Lido e la Linea Montebello-Viterbo, perchè non v'è dubbio alcuno che il traffico in centro-città diminuisce se si interviene sulla fascia esterna al centro stesso, inserendo ogni intervento in una programmazione d'insieme della mobilità, come, certamente, sarebbe proposto dal Prof. Tamburrino, ingegnere, esperto di ferrovie e mobilità, con un parere, che sarebbe determinante per mettere in campo tutte le forze necessarie nel brevissimo periodo, al fine di non disperdere energie, cioè soldi e tempo, preziosi, perchè pochi, anzi pochissimi.

Le buone intenzioni si verificano alla prova dei fatti e l'Assessore Esposito ha dimostrato di avere l'intenzione di risolvere il problema della Metro C nella Tratta T3, i cittadini aspettano i fatti!

Paola Giannone

http://www.romatoday.it/fl1-fermata-pigneto-circonvallazione-casilina.html

https://www.pianomobilitalazio.it/ilpiano/interventi/fr1-fr4-fr6-nodo-di-pigneto/